domenica 23 settembre 2012

«È l'opinione altrui che conferisce ai nostri atti una sorta di realtà». Ovvero, i risultati del sondaggio.

Buona sera a tutti!
So di avervi detto che avrei pubblicato questo resoconto ieri, ma ho scoperto che non riesco proprio a creare dei post col mio cellulare e ieri non ho avuto accesso ad alcun computer. Non voglio farvi attendere oltre, diamo inizio al post vero e proprio!

I giorni dedicati ai festeggiamenti di Bibliomania si stanno per concludere: dopo aver ricordato il passato e abbozzato il futuro, e dopo aver parlato di quello che il blog significa per me, è giunto il tempo di lasciar la parola a voi che leggete e che siete stati tanto gentili da rispondere alle domande del mio sondaggio. D’altronde, come dice la frase di Marguerite Yourcenar che ho usato come titolo del post, se non ci fosse qualcuno a leggere quel che scrivo, questo posticino virtuale non avrebbe alcun valore!

Le risposte sono state un po’ meno di quanto sperassi, in tutta sincerità, contando anche il fatto che il blog ha raggiunto qualche giorno fa i 195 follower (a proposito: grazie, grazie, grazie!)… ma non importa, l’importante è che le risposte siano state precise, esaustive, e che mi abbiano dato di che riflettere. Cominciamo a guardarle un po’ più da vicino!

Lost_Time_In_A_Book_by_pinkparis1233Prima di tutto, vediamo un po’ qual è il lettore-tipo del blog. Innanzitutto, la prima cosa che mi è saltata agli occhi è stata la perfetta parità tra uomini e donne: ebbene sì, c’è stata una divisione 50-50. Non me l’aspettavo, onestamente! Credevo ci sarebbe stata una prevalenza femminile, perché i commenti, solitamente, sono scritti soprattutto da donne.
In secondo luogo, è da notare che la metà di chi ha risposto al sondaggio ha un’età compresa tra i 19 e i 25 anni – ovvero miei coetanei. Poi c’è stata una buona parte che invece fa parte della “decade” successiva, ovvero di età compresa tra i 26 e i 35 anni (poco più del 40%) e una piccola percentuale di lettori di età compresa tra i 36 e i 45 anni.
Si può quindi dire che il lettore medio di Bibliomania è piuttosto giovane!

Altra cosa che mi ha stupito è che la maggior parte di coloro che hanno risposto al sondaggio segue il blog da un tempo relativamente breve: il 65% circa ha risposto che segue il blog da 1-6 mesi. E’ bello sapere che ci sono nuovi follower così attivi: penso sia anche grazie a loro se, ultimamente, i commenti ai post sono aumentati.

E a proposito di post… vediamo un po’ quali sono i vostri preferiti!
Vincono nettamente le Recensioni, con l’83% delle preferenze; a seguire, le Mini-recensioni. Inutile sottolineare quanto la cosa mi faccia piacere, visto che sono le colonne portanti del blog.
Per quanto riguarda le rubriche, invece, la vostra preferita sembrerebbe essere Vite e Morti d’Autore – cosa di cui sono rimasta sorpresa, perché (data la sua stessa natura) non viene pubblicata molto spesso. Sarete felici di sapere che nei prossimi mesi sono programmati alcuni post di questa rubrica!
156148312051529511_HWFhtj5O_fLa rubrica che vi è piaciuta meno, invece, pare essere Chi Cerca… Trova!. Dico “pare” perché nei commenti ho sempre ricevuto pareri positivi… Ma l’inghippo è presto spiegato: uno dei votanti ha parzialmente fugato i miei dubbi, spiegando che trova la rubrica non brutta, ma solamente un po’ troppo lunga. In effetti mi rendo conto di aver prodotto dei veri e propri papiri, qualche volta… ero troppo presa dalle domande curiose per accorgermi della lunghezza eccessiva dei post! Ho deciso, quindi, che d’ora in poi risponderò ad un massimo di 15 domande per mese (e se proprio un mese ci saranno millemila domande interessanti, terrò quelle “in eccesso” per eventuali mesi “di magra”).
Sempre rimanendo in tema rubriche e consigli a riguardo, visto che 2/3 dei votanti si è espresso favorevole, aggiungerò le trame dei libri che vi segnalo nei Post del Mese (mi spiace per chi ha scritto che così ha paura di poter cadere più facilmente “in tentazione”); inoltre, visto che l’idea vi è piaciuta tanto (praticamente a tutti i votanti!), inizierò a sviluppare l’idea di una rubrica dedicata ai libri che finiscono nella mia Lista dei Desideri. Vorrei fosse qualcosa di un po’ più divertente e particolare di uno sterile elenco di libri, quindi ci penserò un po’ su! Vi prometto, però, che la vedrete al massimo entro la fine dell’anno.

Un discorso a parte merita, invece, uno Speciale un po’ particolare, ovvero il Bookshelf Tour. Ho visto che molti utenti di vari blog che seguo sembrano apprezzare questo viaggio virtuale nelle librerie dei blogger e quindi ho pensato che proporvelo fosse una cosa carina, e… a quanto pare avevo ragione! C’è stata una netta maggioranza dei Sì sui No, quindi comincerò a organizzare anche questo Speciale. Penso che lo farò in formato video, anche se l’idea di costringervi a sentire la mia irritante voce per più di due minuti non mi fa impazzire… Comunque vada, vi terrò aggiornati!

Passiamo ora alla parte che più temevo e insieme desideravo conoscere, ovvero i giudizi generali sul blog. Sono rimasta sbalordita, perché onestamente non mi aspettavo un riscontro 244179611017723767_ECydQMgF_bcosì positivo: il voto generale più basso è stato 6, mentre qualcuno ha addirittura assegnato un bel 10 – è stata una grande emozione, per me! Il voto medio è un 8 e la cosa mi ha riempita di gioia.
Anche i voti riguardanti i contenuti sono stati una bella sorpresa: il più alto è di nuovo un 10 (incredibile, vorrete mica viziarmi?) e il più basso è di nuovo un 6. Devo dire che mi fa piacere i non ci siano voti al di sotto della sufficienza: vuol dire che il tentativo di migliorare me stessa e il blog sta dando qualche risultato. E’ una conferma bella quasi quanto il 10!
La grafica, come mi aspettavo, ha ricevuto voti un po’ meno soddisfacenti. Il voto più alto è comunque un ottimo 9, ma il voto più basso è un 3 (ouch!) e comunque la media è un 6 stiracchiato. Credo che il problema principale sia quello segnalato da una votante, ovvero la mancanza di spazio dedicata al corpo dei post è un po’ poco. Sto seriamente pensando di provare a usare qualche nuovo modello di blogger, che lasci al corpo dei post più spazio; mi spiacerebbe un po’ abbandonare lo sfondo in stile “pergamena”, ma ne ho già visto uno simile che potrebbe fare al caso mio. Vi farò sapere, in questo caso entro le prime due settimane del prossimo mese.
Mi fa piacere notare che, per lo meno, pur essendo poco apprezzata esteticamente, la grafica sia considerata funzionale (solo 1/6 dei votanti non è d’accordo).

Una domanda di cui volevo assolutamente conoscere la risposta era quella legata alla vostra recensione preferita. A quanto pare quella che è piaciuta di più è anche la più recente: il post su L’uomo che ride di Victor Hugo ha ottenuto la maggior parte delle preferenze! Notizia che non può non rendermi felice: spero che vi abbia invogliato ad avvicinarvi a questo meraviglioso autore.

Ci avviciniamo alla fine: come ultima cosa, quindi, vi prometto che leggerò e poi recensirò tutti i libri che mi avete così gentilmente consigliato. Ci sono autori e romanzi che già conosco e possiedo, altri che non conoscevo e che m’incuriosiscono molto: si passa da Saramago a Simmons, da Tondelli a Lindqvist – sono rimasta piacevolmente stupita!

Vorrei anche ringraziarvi per i bei complimenti che qualcuno ha lasciato nello “spazio libero”: mi avete fatta arrossire, siete davvero fantastici. Grazie, grazie di cuore: è bellissimo sapere che il mio blog vi piace tanto, mi rende davvero felice!

E con questo è tutto: i festeggiamenti per il compleblog si concludono qui. Mi ha fatto veramente piacere condividere questo piccolo traguardo con voi e spero che anche voi abbiate apprezzato questi post un po’ diversi da quelli che pubblico solitamente sul blog.

A presto, con nuovi articoli e qualche Speciale che sto organizzando e che non vedo l’ora di proporvi; vi mando un forte abbraccio!

Vostra,

Cami

venerdì 21 settembre 2012

3x3: i post che hanno creato Bibliomania


Buongiorno a tutti, cari lettori e care lettrici!

Innanzitutto, spero abbiate notato un’importante novità riguardante il blog, ovvero l’aggiunta di alcuni indici secondari che credo possano essere molto utili per ricerche più comode e pratiche. Oltre alla ricerca per autore ho aggiunto quella per valutazione, per casa editrice e per traduttore, senza contare una piccola “sezione speciale” in cui sono segnalate le saghe lette e recensite sul blog.

Nel compilare gli indici, attività che mi ha divertita moltissimo, ho dovuto scartabellare e spulciare un po’ tutti i post che avevo pubblicato finora; così, dato che personalmente mi è piaciuto molto avere una piccola panoramica di Bibliomania, ho pensato di condividerla con voi. Un modo carino per ricordare gli inizi insieme a chi c’era, e raccontarli a chi invece è arrivato più in là: una sorta di linea del tempo del blog. E visto che questo è il terzo compleanno, ho scelto di presentarvi tre post per tre categorie ben precise: in primo luogo i post che hanno “definito” il blog, poi quelli più visti da voi e da chi cerca risposte sul web, infine una categoria in cui mi sono concessa un po’ d’amor proprio e ho elencato i tre post di cui sono più orgogliosa.
Cominciamo!

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Un post per ogni anno: quali sono state le pietre miliari di Bibliomania?

2009. Per il primo anno non ho alcun dubbio: il primo post avrà sempre un posto speciale nel mio cuore. Non sapete quanto ho rimandato la sua pubblicazione, tentennando, temendo il giudizio altrui, facendomi chissà quante paranoie. Cliccare su “Pubblica” mi è costato molto, ma ora posso dire di essere davvero felice di aver zittito le mie insicurezze: se non l’avessi fatto, Bibliomania non sarebbe tutto quello che è oggi per me!

2010. Per il secondo anno, credo che il post più importante sia senz’altro l’intervista a Herbie Brennan. Ero impacciata, avevo parlato a malapena con qualche esordiente, come potevo permettermi di andare a disturbare un autore di fama internazionale? Ero un concentrato di timidezza e dubbi: fortuna che Mr. Brennan si è rivelato una persona squisita!
E’ stata un’esperienza che mi ha dato sicurezza e mi ha convinta ad essere più fiduciosa riguardo alle mie idee: ha dato uno sprint ai progetti non solo per il blog, ma anche per la mia vita in generale.

2011. Il terzo anno è stato un po’ di passaggio: è quello in cui ho scritto meno post, soprattutto a causa della maturità e dei cambiamenti che stavo affrontando. E’ stato un anno di scoperte e di avventure, non ultima quella al Salone del Libro di Torino, che ha trasformato l’esperienza del blog da virtuale a tangibile: incontrare altri blogger, secondo me, ha aumentato la mia consapevolezza e la voglia di riprendere il blog e di tornare a dargli le attenzioni che meritava, nonostante gli esami e tutti gli altri impegni. Un proposito che, per ora, mi sembra di aver rispettato!

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I tre post preferiti da voi: quali hanno il maggior numero di visite?

1. Lo strano caso del Dottor Jekyll e del Signor Hyde – Robert Louis Stevenson (3396 visite)

Sono piuttosto sicura che metà delle visite a questo post siano di giovani studenti liceali che devono consegnare un qualche tipo di commento ai propri professori – me lo confermano anche le chiavi di ricerca. Mi piace immaginare che lo facciano perché vogliono effettivamente un’opinione esterna, un punto di confronto, e non perché non l’hanno letto…
Comunque, credo (e spero) che molte altre visite siano di persone interessate a questo bel libro o all’idea del doppio, archetipo che Stevenson gestisce con maestria.

2. Addio alle armi – Ernest Hemingway (1607 visite)

Credo che, in parte, anche qui ci sia lo zampino dei compiti scolastici; io stessa l’ho letto come lettura estiva consigliata dalla professoressa di Italiano. Ma non essendo un tipico “classico scolastico” sono anche convinta che molte di queste visite siano frutto della passione per i libri di Hemingway – di nuovo, me lo confermano le chiavi di ricerca: trovo sempre qualcuno che è arrivato qui grazie ad una citazione di Addio alle armi. Come biasimarli; io stessa ne sono innamorata!

3. Eva Luna Racconta – Isabel Allende (1340 visite)

Trovare questo post tra i più letti, invece, mi ha sorpresa un poco. Tuttavia l’Allende è una scrittrice molto nota e amata anche qui in Italia, quindi in fondo non è poi così strano che in molti si vogliano informare sulle suo opere! Questo libro viene cercato soprattutto per due racconti in particolare: Due Parole e Una via per il Nord.

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I miei tre post preferiti: quali sono quelle che considero le mie recensioni migliori?

1. Il Petalo Cremisi e il Bianco – Michel Faber

2. Human Traces – Sebastian Faulks

3. Gargoyle – Andrew Davidson

Ricordo queste tre recensioni con affetto e un pizzico d’orgoglio perché, una volta pubblicate, mi hanno lasciato una bella sensazione di soddisfazione per il risultato raggiunto. Magari non sono le più commentate, ma sono quelle che presenterei come “introduzione a Bibliomania” ad un eventuale visitatore curioso.
Che ne pensate? Siete d’accordo con le mie scelte?

 

Per oggi è tutto; i festeggiamenti per il compleblog cominciano ad avviarsi verso la loro conclusione. E’ stato bello ripercorrere il passato di Bibliomania con voi e non vi ringrazierò mai abbastanza per tutti gli auguri che mi avete fatto – siete davvero meravigliosi.

L’ultimo post sarà proprio domani sera… vedremo di osservare da vicino i risultati del sondaggio, che chiuderà alle 18 (ovviamente di domani). Se non l’avete ancora fatto, provate a darci un’occhiata: completarlo è questione di un minuto e mi permetterà di sapere cosa ne pensate del blog.

A domani!

Con affetto,

Cami

mercoledì 19 settembre 2012

Buon Compleanno, Bibliomania! - Tre anni di pagine, pensieri condivisi e piccoli piaceri

Finalmente è arrivato il grande giorno: oggi Bibliomania compie tre anni!

compleanno
Tre anni non sono niente, a ben vedere, ma a me sembrano un’eternità. In questi anni il blog è cresciuto e ormai comincia a diventare un “bimbo grande”, qualcosa di più sistematico e organizzato, di più approfondito e piacevole: in parole povere, qualcosa di migliore.
Inutile dire che spero che queste siano anche le sensazioni provate da voi che mi leggete, perché le recensioni che scrivo non sono esclusivamente memorandum personali, ma sono anche (e soprattutto) il tentativo di mettersi in comunicazione con chi mi circonda, nel campo che più mi è congeniale.

Mi rendo conto di aver ancora tanto da imparare e da scoprire, ma è proprio questo il punto: io voglio mettermi in gioco e ammettere di non sapere, per potermi confrontare e ampliare non solo ciò che so, ma anche ciò che sono.
Tenere un blog mi ha aiutata molto in questo mio obbiettivo, proponendomi sempre nuovi spunti, nuovi argomenti su cui riflettere, incontri inaspettati, nuovi libri da leggere e poi da commentare, argomentando, appassionandomi e cercando in particolar modo di far appassionare chi mi legge. Propositi che, per come li intendo io, sono piuttosto ambiziosi: ma mi piace “volare alto” e puntare al massimo. Spero di essere sulla buona strada, almeno in parte.

Tutto questo però non sarebbe possibile senza il dialogo con chi legge e commenta. Senza di voi non sarei nemmeno qui – perché parlare solo a sé stessi difficilmente porta ai risultati cui ho accennato qui sopra. Non riesco a spiegarvi bene quanto mi sia affezionata a voi, al legame invisibile che lega persone lontane ma accomunate dalle stesse passioni. Leggere i vostri pensieri è un piacere, e ogni volta che vi ringrazio lo faccio con un sorriso da orecchio a orecchio.

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Ma ormai vi sarete stancati di sentire le mie chiacchiere sull’amore per la blogosfera e per Bibliomania (per non parlare del mio generale amore per la lettura – talmente evidente che mi sarebbe sembrato pleonastico parlarne di nuovo!): come ogni persona innamorata che si rispetti, riesco solo a vedere le cose belle di questa mia avventura. Soprattutto oggi, in questo giorno così speciale… meglio smettere, e chiudere qui; non voglio ripetermi.

Buon compleanno, Bibliomania. Spero che questo sia solo il terzo passo di una lunga, lunga passeggiata.

Sempre vostra,

Cami

P.S. Oggi non sarò molto presente (ho un esame, incrociate le dita per me!), ma ho voluto comunque lasciarvi con un regalo e delle novità… l’avrete intuito, sto parlando della grafica. Spero proprio vi piaccia!
Domani e dopodomani, poi, ci saranno gli ultimi due post per i festeggiamenti, insieme alla chiusura del sondaggio.

domenica 16 settembre 2012

Top Ten Letterarie (#1)

Buongiorno a tutti!

Ieri vi ho parlato del mio desiderio di esplorare un po’ il passato e il futuro di Bibliomania; ebbene, oggi ci proietteremo avanti nel tempo e faremo la conoscenza di una nuova rubrica. Sarà a scadenza mensile e probabilmente molti di voi l’hanno già vista in altri blog, anche se con un nome diverso: non indugiamo oltre e andiamo a conoscere la rubrica Top Ten Letterarie!

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Di cosa si tratta? Il nome è auto-esplicativo: un elenco di dieci elementi a tema letterario. Perché ho voluto cambiare nome, quando avrei potuto usare quello con cui questa rubrica è più nota, ovvero Top Ten Tuesday? Per due ragioni: perché io non la posterò settimanalmente, ma mensilmente, come ho scritto più su, e di certo non sarà sempre lo stesso giorno; inoltre, perché non mi rifarò totalmente alle domande della creatrice di questo meme (ovvero il blog Brooke and the Bookish), ma proporrò gli argomenti che più m’aggradano, sia prendendo spunto dalle sue Top Ten passate, sia aggiungendoci idee e ispirazioni mie.

Per questo primo appuntamento ho deciso di proporvi una “decina” un po’ particolare… immagino che tutti sappiano dell’abitudine del motore di ricerca Google di creare dei doodles personalizzati per le varie ricorrenze: spesso sono dei piccoli gioiellini. Possono riguardare qualunque cosa: dall’anniversario di nascita di un intellettuale, alla data di una scoperta importante, alla celebrazione di una festività o di una personalità importante. Visto che mi piacciono così tanto, ho deciso di presentarvi i 10 doodles che mi sono piaciuti di più – e visto che siamo pur sempre su Bibliomania, saranno esclusivamente a carattere letterario!

Cominciamo!

1. Il doodle dedicato ad Hans Christian Andersen  merita sicuramente di stare al primo posto!

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Google, in questo caso, ha offerto ai visitatori un set di cinque bellissime illustrazioni dedicate  ad una delle sue prime fiabe, Mignolina ( o Pollicina, se preferite). Ogni disegno rappresenta un episodio saliente della trama della fiaba; le trovo fantastiche, sarebbero un perfetto accompagnamento per il testo!
Un modo fantastico per celebrare i 250 anni dalla nascita dello scrittore.

2. Al secondo post c’è il doodle per per gli 88 anni dalla nascita di un autore immaginifico e sicuramente noto a tutti voi, ovvero Italo Calvino.

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Il doodle prende in prestito il mondo fanta-primordiale de Le Cosmicomiche, precisamente del racconto La distanza della Luna, uno dei miei preferiti della raccolta. I colori di questa immagine sono bellissimi e rendono perfettamente l’atmosfera onirica della storia.

3. L’ultimo posto sul podio se lo aggiudica un grande della letteratura: Jorge Luis Borges.

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Il doodle è stato creato per quello che sarebbe stato il suo 112° compleanno. Amo come si sia riuscita a creare un’ambientazione così legata all’arte dello scrittore, pur inserendo il nome Google (in modo molto discreto); mi piace moltissimo anche la figura che osserva l’esterno – l’unico tocco scuro in un quadro di colori pastello.

4. Al quarto posto troviamo un doodle decisamente avventuroso: quello dedicato a Jules Verne, ispirato ad uno dei suoi libri più famosi, Ventimila leghe sotto i mari!

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Come non amare tutti questi oblò e il paesaggio marino che s’intravede? Il contrasto tra i colori freddi dell’acqua e quelli accesi degli elementi dello sfondo è una gioia per gli occhi e il disegno mette addosso una voglia matta di imbarcarsi sul Nautilus!

5. Arrivati a metà della nostra classifica troviamo la grande regina dei libri gialli: Agatha Christie!

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Come non innamorarsi delle lettere di Google travestite da personaggi in pieno stile Christie? La G-Poirot è semplicemente adorabile e i suoi baffetti renderebbero fiero Hercule. Spiace per la O-vittima… e chissà che l’assassino non sia una delle altre lettere rimaste!

6. Si piazza in sesta posizione Dostoevskij, cui è stato dedicato un doodle per il 190° anniversario della sua nascita.

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I colori tenui danno un’aria molto crepuscolare e il caro Dosto, lì in primo piano, sembra seguirti con lo sguardo. Gli elementi architettonici si fondono perfettamente con il logo, di cui adoro il font (la G e la e con quei viticci sono veramente belle).

7. Abbandoniamo le fredde atmosfere russe e torniamo a confrontarci con i romanzi d’avventura: salta a bordo, in settima posizione, Robert Luis Stevenson!

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Google ha celebrato il 160enario della sua nascita con un doodle tutto dedicato ad una delle sue opere più note: L’isola del Tesoro. Senza alcun dubbio è stata fonte di fantasie piratesche per moltissimi bambini! Come dimenticare Long John Silver, che svetta sulla sinistra? E l’emozione che poteva assalirci, al pensiero di trovare anche noi una mappa del tesoro? Come ho scritto anche per il doodle di Verne, viene voglia di lasciare tutto e imbarcarsi per la prossima avventura.

8. All’ottavo posto troviamo un uomo dai mille nomi: Fernando Pessoa.

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Di questo doodle (creato per i 123 anni dalla nascita dello scrittore) amo i colori caldi: mi ricordano il Portogallo, la terra di Pessoa. E poi la posa, il caffè, ricordano proprio la statua che Lisbona gli ha dedicato – ho visitato la città un paio d’anni fa e non potevo certo perdermi questa “attrazione letteraria”!

9. Ci avviciniamo alla fine della classifica: incontriamo un grande della letteratura americana, Mark Twain!

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10. Ed eccoci all’ultima posizione; ultima ma non meno importante, perché questo mese il decimo posto ospita un autore di prima grandezza, ovvero Luigi Pirandello.

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Un doodle semplicissimo  che però riassume perfettamente i tratti principali di questo magnifico scrittore: il teatro, il concetto di maschera, l’ironia (appena accennata da quel sorrisino sotto i baffi…). Essenziale, ma d’impatto.


Per questo primo appuntamento è tutto; io spero che vi sia piaciuto e che vi abbia incuriositi. Ditemi cosa ne pensate nei commenti e, se vi va, suggerite qualche Top Ten che vi piacerebbe vedere in futuro!

Cami

P.S. i festeggiamenti per il blog, ovviamente, continuano… domani non ci sarà un nuovo post, ma non per questo mancheranno le novità! Troverete qualcosa di nuovo che spero vivamente possa piacervi e, soprattutto, esservi utile.
Nel frattempo, sfrutto l’occasione per ricordarvi il sondaggio che ho lanciato per il Compleblog; il questionario è assolutamente anonimo e non ci vuole molto a compilarlo.
Ci tengo a sapere la vostra opinione! 

sabato 15 settembre 2012

«C'è solo un modo di dimenticare il tempo: impiegarlo»; ovvero, tre anni volati via in fretta.

Buongiorno cari lettori e care lettrici!

Ci avviciniamo ad un giorno veramente importante per il blog… il 19 Settembre, infatti, Bibliomania b22d891a1eca467d48b27c874e1229c0compirà tre anni! Mi è ancora difficile credere che sia passato così tanto tempo: non penso che avrei mai immaginato di essere ancora qui, tre anni fa, quando pubblicai la presentazione e l’introduzione. Per questo ho voluto intitolare questo post con una frase di Charles Baudelaire, che esprime perfettamente quello che provo nei confronti di questi tre anni passati con Bibliomania: sono rimasta sorpresa nel rendermi conto di quanto poco mancasse al terzo anniversario, forse perché sono stati anni spesi impegnandomi per rendere il blog un posticino speciale non solo per me, ma anche per chi mi legge. Qualcosa che fosse sia personale che condiviso, simile a ciò che vedevo e ammiravo in giro per la rete.

All’epoca i blog erano per me un mondo del tutto nuovo, ancora da esplorare: non credo di riuscire ad esprimere efficacemente quanto sia stato importante, per la mia crescita, la scoperta della blogosfera. Non avrei mai scoperto certi libri, autori, interi generi letterari; forse non avrei mai avuto il coraggio di contattare i miei scrittori preferiti; probabilmente, non saprei esprimere le mie opinioni con la convinzione che ho maturato nel corso del tempo, leggendo altri blog e scrivendo i miei post, senza dimenticare, di pari passo, il rafforzarsi della consapevolezza che nel mondo c’è sempre qualcuno più ferrato di te, pronto a condividere il suo sapere.

E come dimenticare, ripensando a questi tre anni, voi che mi leggete? Parlare di libri e letteratura con persone altrettanto appassionate mi scalda il cuore; sono grata a chi commenta, dando inizio al confronto e al dialogo, e anche a chi si limita a leggere i miei post, perché entrambe le categorie danno un significato al lavoro che faccio per rendere Bibliomania un buon blog.

156148312051214841_2CZVqjET_fPer festeggiare questo traguardo ho deciso di organizzare una serie di post che ci proietterà sia nel passato di Bibliomania, sia nel suo futuro. Una panoramica completa per poter dare avvio al suo quarto anno di vita nel migliore dei modi! E visto che voi lettori siete una parte importante del carburante che fa andare avanti il blog, ho pensato che fosse necessario coinvolgervi subito nei festeggiamenti, cercando di capire meglio cosa vi piace e cosa non vi piace di Bibliomania. Come? Con un sondaggio!

Compilando il form di Google che trovate qui sotto potrete aiutare me e il blog a migliorare. Il questionario è assolutamente anonimo e potrete decidere di rispondere a tutte le domande o anche solo ad alcune, che siate commentatori fissi o meno, che seguiate il blog da molto tempo o da poco. Ciò che mi interessa è ottenere un riscontro, il più vasto possibile, per rendere Bibliomania qualcosa che non soddisfi solo me, ma anche tutti coloro che decidono di spendere il loro tempo sulla mia pagina.

Inutile dire che spero risponderete in tanti!

Parlerò dei risultati di questo sondaggio nell’ultimo post che pubblicherò per il compleanno: nel frattempo, ci saranno tanti aggiornamenti, tanti ricordi e tante novità che non vedo l’ora di condividere con voi.

Vi mando un forte abbraccio,

Cami

mercoledì 5 settembre 2012

L’Uomo che Ride–Victor Hugo

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Titolo:L’Uomo che Ride (originale: L’Homme qui Rit) 
Autore:
Victor Hugo

Anno:1869

Editore:
Arnoldo Mondadori Editore 
Traduzione:
Donata Feroldi 
ISBN:
978-88-04-52797-8

Pagine:717

Trama:
Inghilterra, inizio Settecento. Ursus è un vagabondo, uno straccione poeta e filosofo, fondamentalmente di buon cuore; tant’è che non esita a prendere sotto la sua ala due orfani. Insieme portano avanti una compagnia di mimi itinerante; ma quando uno dei due trovatelli, ormai cresciuto, dovrà scoprire e affrontare il proprio passato, niente sarà più come prima.

Prima di cominciare a scrivere questo commento, devo farvi una premessa. Victor Hugo è il mio scrittore preferito: provo nei suoi confronti una sorta di adorazione che, almeno secondo chi mi ha sentito parlare di lui, mi fa venire gli occhi luccicanti e il tono di voce adorante. Quindi cercherò di essere il più obbiettiva possibile, ma non prometto nulla.

Mi preme partire mettendo subito in chiaro che non è un libro “facile”. Hugo è figlio del suo tempo e questo si mostra anche nei soliloqui , nelle lunghe descrizioni, negli elenchi che durano pagine e pagine, nella narrazione di eventi che sembrano totalmente slegati dalla trama principale; a chi piacciono svolgimenti più moderni e veloci questo libro, probabilmente, farebbe venire l’orticaria. Però io, quando ho Victor Hugo come guida tra le pagine di un romanzo, amo inoltrarmi in svolte apparentemente separate dal resto della narrazione, immergermi nelle descrizioni e negli elenchi minuziosi e articolati, arrivare alla storia per meravigliose vie traverse e sorprendermi seguendo quel narratore onnisciente di immensa sagacia e pieno di fascino che è questo scrittore.
Perché questo grande autore non inserisce mai niente per caso: anche ciò che sembra più distante dalla trama principale, in realtà, serve ad arricchirla, a prendere alla sprovvista il lettore, avvicinandolo solo a piccoli passi al fulcro della storia. Quando è il narratore a prendere la parola, con un’abilità nell’affabulare e un’erudizione che sono rare da trovare, io come lettrice non mi sono sentita “buttata fuori” dalla storia, anzi: mi è sembrato di avvicinarmi di più al suo nucleo, girandoci attorno, come se Hugo mi fornisse man mano le giuste lenti attraverso cui osservare la sua creatura. La sintassi, poi, non è arzigogolata, né barocca: i periodi  sono spesso brevi, chiari e tranchant, creati per perforare, sottili come spilli, l’attenzione del lettore. Il lessico, curatissimo, non è mai oscuro né eccessivamente “intellettuale”, se non in certi frangenti, per esigenza di trama – come quando, ad esempio, Ursus tiene un’arringa filosofica di fronte al suo pubblico, prendendosi gioco delle superstizioni e delle credenze che persino i grandi medici, all’epoca, ritenevano valide.

Ma ora voi vi starete chiedendo chi è Ursus e, fidatevi, non vedo l’ora di rispondervi.
Ursus è uno dei protagonisti di questa storia: è il primo che ci viene presentato, insieme al suo compagno di viaggio, Homo. Compaiono sin dalla prima frase, un incipit che intriga il lettore, legandolo a doppio filo a questo filosofo un po’ erudito un po’ ciarlatano e al suo compagno più umano di molti altri uomini:
Ursus e Homo erano legati da un’amicizia stretta. Ursus era un uomo, Homo era un lupo. Le loro nature erano ben assortite.
Da questa frase, apparentemente così semplice, comincia a dipanarsi la caratterizzazione di Ursus: un uomo che vuole tenersi lontano dal genere umano, ma non ci riesce; che finge di odiare gli altri, quando in realtà è conscio a tal punto del valore della vita da prodigarsi affinché nessuno la sprechi, affinché nessuno si perda per strada. Burbero, schivo, saggio, appassionato: questo è Ursus. E’ stato bellissimo seguire i suoi monologhi pieni d’ironia ed è stato straziante vederlo sforzarsi per permettere ai suoi protetti di vivere. Credo che Hugo si sia specchiato in lui, in un certo senso: nelle riflessioni che a volte pronuncia ho ritrovato molti accenti e temi cari al narratore onnisciente che ci accompagna tra le pagine.

Tuttavia, anche se Hugo mantiene spesso il punto di vista del narratore su di lui, non è Ursus il vero protagonista della storia. Il vero protagonista è uno degli orfani raccolti dal vagabondo all’inizio della storia: Gwynplaine. Non solo è l’uomo che ride del titolo, ma è anche il personaggio attorno a cui si sviluppa tutta la vicenda e di cui seguiremo personalmente la crescita, i sentimenti più profondi e i turbamenti. Si può dire che il lettore e Ursus si troveranno, in certi punti della narrazione, uno al fianco dell’altro, entrambi protesi ad osservare Gwynplaine, entrambi timorosi e speranzosi allo stesso tempo, terrorizzati da ogni sua caduta, dai momenti in cui perde di vista il vero sé, e galvanizzati da ogni suo gesto di valore, da ogni atto d’onore.
La vita di questo orfano non è semplice: come la maggior parte dei protagonisti di Hugo, è un disadattato che,  volente o nolente, viene rigettato e odiato dalla società. Non solo: riceve questo trattamento nonostante sia una figura sostanzialmente buona (anche se non esente da sbagli ed errori di giudizio madornali, così come di cedimenti alle tentazioni – tratti che non fanno altro che accentuare la sua natura fondamentalmente benevola, a conti fatti). Il risultato è tanto tragico e grottesco da suscitare subito pietà ed empatia, insieme ad un forte desiderio di vedergli riconosciuto tutto ciò di bello che il destino gli ha tolto – “bello” che, tra l’altro, assume forme diverse man mano che ci si avvicina alla fine. 
L’unica gioia del nostro trovatello è la vita con Ursus, Homo e Dea, l’altra orfana: dal resto del mondo può ricevere solo odio, perché Gwynplaine è deformato in viso e non può essere visto senza provocare un moto di paura e ribrezzo. Il momento in cui viene presentata al lettore questa deformità è uno dei momenti più forti del libro: una climax incredibile che mi ha fatto venire i brividi e mi ha riempita di tensione.

D’altronde, in questo Hugo è un vero maestro: sono diverse le scene che mi hanno totalmente estraniata dal mondo esterno, portandomi nel mezzo di un naufragio terribile, di fronte ad un cadavere impiccato, nelle sontuose stanza di una duchessa, sul palco di Ursus, su un ponte che mantiene, in bilico su di sé, sogni e speranze… Sono descrizioni forti, fisiche, sempre con un occhio di riguardo alla scelta lessicale che più s’adatta alla situazione.  Si passa dalla paura, all’orrore, alla sorpresa tale da far ridere il lettore di gioia e sollievo, sino all’incredulità e alla meraviglia.
La stessa forza lirica è presente anche nei dialoghi: spesso sembra di assistere ad una rappresentazione teatrale, sia che siano dei velocissimi “botta e risposta” (in cui l’autore può mostrare anche la propria ironia; ne è esemplificazione l’interrogatorio fatto a Ursus da tre dottori), sia dei lunghi soliloqui. Attraverso le loro parole, i personaggi spiccano e si sollevano dalla pagina, raggiungendo una realisticità più che notevole.

Ne sono esempio i dialoghi di due personaggi agli antipodi: Josiane e Dea. Apparentemente chiuse nel loro ruolo archetipico, in realtà attraverso le loro parole possiamo delineare personalità molto più sfaccettate, soprattutto per quanto riguarda Josiane – fatto che non stupisce, poiché lei è il “lato oscuro” della femminilità, contorto e articolato, ben diverso dalla purezza abbacinante di Dea, che quasi impedisce di notare le sfumature che attraversano anche il suo animo.
Sono le due facce della bellezza edenica: una rappresenta l’armonia, il completamento, lo spirito che eleva la carne (ma non per questo la ignora), l’altra simboleggia la mutevolezza, il vizio, il sottile turbamento dei desideri sussurrati tra sé e sé.
Entrambe danno il meglio di sé quando interagiscono con Gwynplaine: Dea non sembra mai così innocente come quando parla con lui, così come Josiane può mostrare appieno la propria meschinità solo con il nostro uomo che ride. Il loro dialogo (o forse è meglio dire non-dialogo, visto che quasi non permette a Gwynplaine di parlare) è quasi angosciante, perché si percepisce la sua indole capricciosa, la superficialità testimoniata dalla passione perversa per ciò che è deforme, per il puro piacere di poter godere dell’ossimoro creato dal contrasto tra la sua bella figura e ciò che, invece, è spaventoso a vedersi. La sua passione è bruciante ed effimera e i suoi toni sono talmente ampollosi che il lettore non può fare a meno di sperare che non riesca a catturare il nostro giovane protagonista nella sua rete. L’ho odiata intensamente, penso si sia capito. 

Avrei mille altre cose da dire, altri personaggi di cui parlare, altre scene di cui vorrei potervi dire ogni cosa, ogni sensazione che mi hanno procurato; così, però, toglierei a voi il piacere di questa magnifica lettura. Ho cercato per quanto possibile di non addentrarmi troppo nella trama, perché seguirla mentre si sbrogliava e si dipanava nel corso delle pagine è stato magnifico e non volevo privarvi di questa esperienza. Mi permetto solo un ultimo consiglio, se deciderete di leggere questo libro: saltate a piè pari l’introduzione, che svela subito il finale (fortuna che io, ormai, ho preso l’abitudine di leggerle dopo). Tenetevela per quando avrete finito la lettura: insieme al saggio finale di Robert Louis Stevenson (con cui non concordo su alcuni giudizi, ma questa è un’altra storia) vi permetteranno di osservare questa storia secondo angolazioni inaspettate.

Credo sia palese, ma voglio sottolinearlo un’ultima volta: ho amato questo libro, amo Victor Hugo!


Voto:
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                    10

Frasi e citazioni che mi hanno colpita…

  • Ursus era notevole nel soliloquio. Di complessione schiva e verbosa, con il desiderio di non vedere nessuno e il bisogno di parlare con qualcuno, si traeva d’impaccio parlando a se stesso. Chiunque abbia vissuto da solo sa fino a che punto il monologo rientri nella natura. La parola interiore opprime. Arringare lo spazio è uno sfogo. Parlare a voce alta, da soli, fa l’effetto di un dialogo con il dio che si ha dentro.
  • La sua attività principale era odiare il genere umano. In quest’odio era implacabile. Avendo appurato che la vita umana è una cosa tremenda e avendo notato il sovrapporsi delle calamità – i re sopra il popolo, la guerra sui re, la peste sulla guerra, la carestia sulla peste, l’imbecillità al di sopra di tutto –, avendo rilevato una certa quantità di castigo nel solo fatto di esistere, avendo riconosciuto che la morte è una liberazione, quando gli portavano un ammalato, lui lo guariva. […] “Vivi, miserabile! Mangia! Conservati a lungo! Non sarò certo io ad abbreviarti la galera”. Dopo di che, si fregava le mani dicendo: “Faccio agli uomini tutto il male che posso”.
  • Le prove, se arrivano troppo presto, creano talvolta nel fondo della riflessione oscura dei bambini una sorta di terribile bilancia con cui quelle povere anime pesano Dio.
    Sentendosi innocente, acconsentiva. Non un lamento. Chi è irreprensibile non rimprovera.
  • Quando l’immanenza che ci sovrasta, cielo, abisso, vita, sepolcro, eternità, appare evidente, allora sentiamo tutto inaccessibile, tutto proibito, tutto murato.
    Non c’è chiusura più formidabile dell’infinito che si apre.
  • «Le navi sono mosche sulla ragnatela del mare.»
  • Quando l’oscura porta inizia a socchiudersi, credere è difficile, non credere è impossibile. Per imperfetti che siano i diversi abbozzi di religione concepiti dall’uomo, anche quando il credo è informe, anche quando i contorni del dogma non si adattano affatto ai lineamenti dell’eternità intravista, vi è, nell’istante supremo, un trasalimento dell’anima. Inizia qualcosa dopo la vita. E preme sull’agonia.
    L’agonia è una scadenza. In quell’istante fatale, si sente sopra di sé una responsabilità diffusa. Ciò che è stato viene a complicare ciò che sarà. Il passato ritorna e rifluisce nell’avvenire. Il noto diventa abisso tanto quando l’ignoto e questi due precipizi, uno in cui stanno le nostre colpe, l’altro in cui stanno le nostre attese, intrecciano i loro riverberi. E’ il confondersi di questi due baratri a spaventare il moribondo.
  • Un’abitudine idiota che hanno i popoli è attribuire ai re ciò che fanno. Si battono. Di chi è la gloria? Del re. Pàgano. Chi è magnifico? Il re. E al popolo piace che sia ricco così. Il re riceve dai poveri uno scudo e rende loro un soldo bucato. Com’è generoso! Il colosso-piedestallo contempla il suo fardello pigmeo. Com’è grande il lillipuziano! Ce l’ho sulla schiena. Un nano ha un ottimo mezzo per diventare più grande di un gigante: appollaiarsi sulle sue spalle. Ma che il gigante lo lasci fare è strano e che ammiri la grandezza del nano è stupido. Ingenuità umana.
  • Mai un uomo aveva aborrito a tal punto una donna senza motivo. Cosa terribile! Lei era il suo incubo, la sua preoccupazione, il suo tormento, la sua rabbia.
    Forse ne era un po’ innamorato.
  • Non blateriamo come invidiosi. Io sono grato a una bella visione che passa. Non ho la luce, ma ho il riflesso. Riflesso della mia ulcera, dirai tu. Vattene al diavolo. Io sono un Giobbe felice di contemplare Trimalcione.
  • Non bisogna avere sciocchi pudori; confesso francamente di credere in Dio, anche quando ha torto.
  • Ogni tanto la duchessa si muoveva mollemente nel letto, coi vaghi movimenti del vapore acqueo nell’azzurro del cielo, cambiava posizione come una nube cambia forma.
  • «Vedi, Gwynplaine, sognare è creare. Un desiderio è un richiamo. Costruire una chimera significa provocare la realtà. L’ombra onnipotente e terribile non si lascia sfidare. Ci soddisfa. Eccoti. Oserò perdermi? Sì. […] Mescolare l’alto col basso è il caos, e il caos mi piace. Tutto inizia e finisce col caos. […]»
  • Di colpo la notte si fece terribile.
    Non vi fu più né estensione né spazio; il cielo divenne un unico nero e si richiuse sul bastimento. Cominciò lentamente a cadere la neve. Apparvero i primi fiocchi. Sembravano anime. Niente fu più visibile nel vasto campo da corsa del vento. Ci si senti sollevare. Tutto il possibile era lì, in agguato.
  • Nulla è paragonabile al ruggito dell’abisso. E’ l’immensa voce bestiale del mondo. Ciò che chiamiamo materia, quell’organismo insondabile, […] ha un grido, un grido strano, prolungato, ostinato, continuo, che è meno della parola e più del tuono. Quel grido è l’uragano.
  • Southwark allora si pronunciava Soudric; oggi si pronuncia Sousouorc, o quasi. Del resto, il modo migliore per pronunciare i nomi inglesi è non pronunciarli per niente. Così, per Southampton, si può dire Stpntn.

Mi rendo conto di essermi dilungata, ma parlando di uno dei miei autori preferiti non sono proprio riuscita a trattenermi… Spero, comunque, che questo commento vi sia piaciuto e chi vi possa essere utile. Se avete letto questo libro, o altri di Hugo, mi piacerebbe davvero tanto sapere cosa ne pensate!

Come sempre vi auguro nuove letture e…. tenetevi pronti per i festeggiamenti del 3° Compleblog, pubblicherò qualche post “speciale”!

Cami

lunedì 3 settembre 2012

Tintarella, libri e premi: Agosto!

Buongiorno a tutti, cari lettori; spero che abbiate sfruttato l’ultimo mese estivo per abbronzarvi, rilassarvi e finire un sacco di libri!

Come accennavo ieri, nemmeno il caldo asfissiante di Agosto è riuscito a impedirmi di rimpinzare i miei scaffali, che ultimamente cigolano in modo sinistro… Per lo meno sono tutti libri prestati o comunque usati – il mio portafogli ha tirato un enorme sospiro di sollievo.

I primi libri che vi presento sono un gentile prestito di mia nonna: ogni tanto vado a sbirciare nella sua libreria per vedere se ha comprato qualche libro che potrebbe interessarmi e lei me li lascia sempre prendere. E’ uno dei tantissimi motivi per cui l’adoro!

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I titoli che ho portato con me a casa sono Sarum di Edward Rutherford, Il vangelo secondo Gesù Cristo di José Saramago e La caduta dei giganti di Ken Follett. Libri molto diversi tra loro, che puntavo da un po’ di tempo! Fortuna che esistono le nonne!

Ho preso in prestito anche un altro libro, ma da tutt’altra fonte: in questo caso ho sfruttato la biblioteca, prendendo L’altra Eszter di Magda Szabò.

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Infine, attraverso Bookmooch, ho ricevuto Misery di Stephen King: sto approcciando il Re con calma, so che ne varrà la pena!

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Anche questo mese, poi, mi avete sorpresa con dei premi per il blog: non sapete quanto sia contenta sapere che seguite Bibliomania con piacere!
Ringrazio di cuore Lorenza (de I Libri di Lo) e Sonia (de Il GhiRiGoRo) che mi hanno assegnato rispettivamente il Premio Almohada e il Liebster Blog…

So che dovrei elencare un po’ di cose su di me e taggare altri blog, ma ho scritto talmente tante cose su di me le ultime volte che penso vi annoierei e basta, mentre per quanto riguarda i blog preferisco segnalare, come sempre, la pagina dove elenco i blog/siti che mi sembrano più meritevoli.



Ho ricevuto anche il Penna Award per il Miglior Post; questo premio, creato dall’amministratrice di Sulla carta, merita un posto a parte perché è un premio particolare. Si tratta, infatti, di una premiazione trimestrale divisa a sua volta in tre categorie: Miglior blog, Miglior Post e Premio Simpatia, assegnati secondo l’insindacabile giudizio dell’admin del blog. Trovo sia una gran bella idea, ottima per scoprire blog e blogger che prima non si conoscevano!
Personalmente, la ringrazio molto per il premio, che (come tutti i premi) mi ha reso molto orgogliosa. Il post per cui mi è stato assegnato il premio è Mini-recensioni: tre libri per un post (#5).

E per questo mese è tutto; Settembre, se tutto andrà come spero, porterà qualche sorpresa e qualche post speciale per il 3° Compleblog di Bibliomania!

Un abbraccio,

Cami

domenica 2 settembre 2012

Chi Cerca… Trova! (#5)

Ciao a tutti! Settembre ormai è arrivato e ha già iniziato a portare il fresco, mentre s’avvicina sempre di più il terzo anniversario del blog. Sto preparando un paio di cosine che spero possano piacervi… ma ora come ora è tutto in fase di organizzazione, quindi non vi dirò nulla!
Piuttosto, facciamo per un momento un salto indietro e torniamo all’afosa calura di Agosto: non avrete mica pensato che avrei saltato l’amato appuntamento con le chiavi di ricerca, vero?
Ecco qui le domande più interessanti e strampalate dello scorso mese!
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(NeverlandJewelry)
1. Bianca Rita Cataldi perchè scrivi?
Ho girato la domanda all’autrice stessa, che mi ha risposto così:
Eheh, a domanda complessa risposta semplice: scrivo per vivere più vite nell'estensione di una sola. scoprire le storie che si nascondono nelle cose mi permette di farle diventare parte della mia esperienza, benché non siano mai avvenute al di fuori della mia mente. Infine, scrivo sotto insistenza dei personaggi stessi: si creano da sé e, una volta nati, non smettono di parlarmi finché non concedo loro la parola :)
2. Non riesco a stampare perchè mi da errore il segnalibro non è definito
Oddio, speriamo che chi ha cercato questa cosa non si stesse riferendo al mio segnalibro di Spongebob!
3. Ash di Malinda Lo:luogo di edizione
La mia edizione di Ash è stata stampata ad Ariccia (RM), ovviamente per conto della Elliot edizioni.
4. Benni la fata
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Lei è Benni, la fata.
L’ho deciso io.
Credo anche che sarebbe una protagonista perfetta per un romanzo del caro Benni (Stefano, s’intende), con questa sua faccia bella ma particolare, con l’aria birichina eppure rilassata, apparentemente spensierata e in realtà appesantita da chissà che ricordi. Parte della natura, sua amante ricambiata. Sì, sarebbe un personaggio meraviglioso.
(Fairy di k-BOSE)
5. Prendi il libro come fosse il mio cuore
“Prendi il libro come fosse il mio cuore, e più che l’autore giudica l’uomo” è una frase del caro Ugo Foscolo; la trovo veramente bella, mi ha sempre colpita. L’ho vista, per la prima volta, sulla copertina delle Ultime Lettere di Jacopo Ortis (non di fronte, sul retro) e mi è rimasta tanto impressa che l’ho citata anche nel mio commento al libro. Sono piuttosto sicura che sia estrapolata dall’epistolario del Foscolo, ma purtroppo non sono riuscita a scoprire quale fosse la lettera e a chi fosse indirizzata. Qualcuno può aiutarmi a sciogliere questo dubbio?
6. Le ultime lettere di Jacopo Ortis 13 Maggio qual'è lo stile della lettera
Punto 1. Non sapete quanto mi costa lasciare quel maledetto apostrofo tra “qual” ed “è”, ma ho promesso che non avrei modificato le chiavi di ricerca (ad eccezione delle minuscole-maiuscole), quindi… deve rimanere lì. Però mi fa rabbrividire, sul serio.
Punto 2. Lo stile della lettera del 13 Maggio è decisamente lirico, perfettamente in linea col contenuto introspettivo dell’epistola: l’estatica contemplazione della Natura, nella sua infinita bellezza, non può che approdare ad un discorso che sembra superare la realtà per raggiungere lo status di simbolo. Scegliendo di rendere su carta questo simbolo attraverso parole e suggestioni dei classici (come Virgilio, cui attinge a piene mani nello stendere questa lettera), Foscolo riesce anche a unire la corrente neoclassica da cui proviene all’anelito romantico verso cui tende.
7. Libro con copertina due gemelle
Mi piacciono le copertine con una coppia di gemelle (e anche di gemelli), solitamente le trovo molto affascinanti. Mi danno anche un lieve senso d’inquietudine, l’idea di avere qualcuno di identico a sé… non so, m’inquieta, davvero. Vi propongo quelle che mi sono piaciute di più, sia italiane che anglo-americane.
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Abbiamo La Profezia delle Inseparabili (di Michelle Zink – il libro non m’è piaciuto granché, ma la copertina rimane davvero intrigante), due versioni de Alva & Irva – The Twins Who Saved a City (di Edward Carey, libro che non conoscevo, dalla trama decisamente particolare), Double Stitch (di John Rolfe Gardiner, un romanzo storico), The Thirteenth Tale (La tredicesima storia di Diane Setterfield, molto noto anche in Italia) e infine Her Fearful Simmetry (ovvero Un’inquietante simmetria di Audrey Niffeneger).

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8. Scienze noetiche cosa sono
La noetica è una pseudoscienza che tenta di portare in primo piano lo studio del cosiddetto “sesto senso”, studiando la correlazione tra coscienza, anima e spirito (“l’universo della mente”). Il movimento viene fondato nel 1973, quando Edgar Mitchell, ex astronauta, crea l’Institute of Noetic Sciences. Secondo gli studiosi di questo istituto, la noetica sarebbe in grado di fornire leggi che regolano migliaia di fenomeni mentali.
9. Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde opinioni dei critici
Come potrete immaginare, è impensabile elencare qui tutto quello che è stato scritto su questo libro di Stevenson. Mi limito quindi a segnalarvi i due comodi riassunti delle pagine Wikipedia in italiano e in inglese, che affrontano in generale i temi portanti del romanzo e la loro interpretazione critica, e un articolo pubblicato sul Guardian che affronta questo stesso discorso ma ampliandolo e portandolo anche ad osservare gli adattamenti teatrali.
In ogni caso, per una panoramica più vasta o per l’analisi di particolari aspetti del romanzo, vi rimando alla bibliografia presente nell’edizione Oscar Mondadori: è molto curata e piena di spunti interessati.
10. Illustrazione indiana
Per rispondere a questa chiave ho deciso di condividere con voi una bella immagine (opera di Andoledius) che rappresenta la creazione del mondo secondo il folklore dei nativi americani: il coyote rappresenta la terra, l’aquila il cielo.
Life_Circles_by_Andoledius
11. Il cimitero senza lapidi quale storia vi è piaciuta di più
Ci ho dovuto riflettere a lungo, ma alla fine credo proprio che il mio racconto preferito della raccolta (Il cimitero senza lapidi e altre storie nere, del caro Neil Gaiman) sia il secondo, ossia Il ponte del Troll. Bellissimo, malinconico è inquietante, è quello che ricordo più vividamente: sento che mi ha davvero lasciato qualcosa, delle immagini che si sono incatenate alla mia memoria.
12. Flow chart storie / Schema flow chart risoluzione problema
Esistono diagrammi di flusso per praticamente qualunque cosa – cercate “flow chart” su Google e vedrete. Sicuramente stilarne uno per organizzare la trama di una storia può essere utile e producente: ti mette nelle condizioni di poter analizzare i “blocchi” della storia, le svolte e le decisioni che si devono prendere per arrivarci, le alternative… Aspiranti scrittori, provateci!
Intanto, io cerco di capire che cosa cercando gli sfortunati che sono capitati sul mio blog con questa chiave di ricerca…
13. Spese folli del blbliomane
Ma no, dai, questi mesi mi sto contenendo tantissimo! Tutti i libri che mi procuro sono presi da Bookmooch, oppure in prestito, o ancora scaricati (ma solo se è l’autore stesso ad averli messi gratuitamente su internet). Vedrete anche nel Post del mese di Agosto… alla fin fine, almeno in questo ambito riesco a risparmiare senza intaccare la mia passione.
Anche se, lo ammetto, ogni tanto la voglia di fare una spesa folle viene… fortuna che sono solo momenti!
14. Dama elfica
All’inizio avevo pensato di condividere un disegno di Galadriel o di Arwen, o un fotogramma del film (Cate Blanchett e Liv Tyler erano assolutamente perfette!); ma poi ho pensato che queste immagini sono facilmente recuperabili e molto note e che quindi non vi avrei fatto scoprire granché di nuovo.
Fetjaine__s_elf_by_MarcSimonetti


Allora ho deciso di proporvi lei:
non la trovate fantastica? Io starei a guardare questo disegno per ore.
L’opera è di Marc Simonetti, illustratore che attualmente vive in Francia e che ha curato la copertina di molti libri fantasy. Le sue illustrazioni sono piene di dettagli, armoniose e frutto di un abile gioco di luce e colori (che di solito, diversamente da questo disegno, sono forti e molto accesi).


15. Cronologia della nascita degli elfi
Immagino che si parli degli elfi di Tolkien; questo mese mi fate solo domande che pretendono risposte lunghissime, eh?
Visto che non vorrei appesantire troppo il post, tra l’altro semplicemente riportando quello che lo stesso autore ha scritto, vi rimando direttamente alle sue opere. Il Silmarillion è imprescindibile se si vogliono conoscere gli elfi dell’universo tolkeniano (ed è una lettura difficile, senza alcun dubbio; chi non se la sentisse di affrontarla può comunque sfruttare gli alberi genealogici presenti alla fine del volume); a questo consiglio di aggiungere la lettura delle Appendici A e F che trovate alla fine de Il Signore degli Anelli. Insieme alla lettura di tutto il resto del libro, ovviamente, visto che è meraviglioso. Ma questa è un’altra storia…
16. Persone importanti lontani sempre quando rendiamo inportanti
Eh, caro amico sgrammaticato, purtroppo hai ragione. A volte, fin troppo spesso, capita che le persone che riteniamo più importanti si allontanino, per scelta loro o per colpa nostra. Ma non è sempre così: quindi guardiamo al futuro con speranza ed evitiamo di renderci conto troppo tardi di quanto certe persone contino per noi!
17. Storia di personaggi chi fa gelati
No, sul serio. Se conoscete dei libri in cui il protagonista è un gelataio, segnalateli! Perché credo potrebbe venir fuori una storia bellissima e io potrei volerla leggere.
18. L’amico ritrovato arco cronologico del romanzo
La storia comincia nel 1932, quando Hans Schwarz e Konradin von Hohenfels hanno 16 anni; prosegue fino alla fine del loro percorso scolastico, seguendo anche l’ascesa del partito nazista. Quindi, compiendo un salto in avanti, il libro si conclude circa 30 anni più avanti – con un finale malinconico che, tuttavia, mi ha lasciato piena di speranza.
19. Chi cerca trova anche il agosto
Chi Cerca… Trova! è sempre con voi, ovviamente! Nemmeno la calura di  Agosto poteva costringere questa rubrica ad andare in ferie!

E con questo è tutto; spero abbiate trovato le risposte che cercavate e che vi siate divertiti!
Vi auguro, come sempre, delle buone letture.
Cami


P.S. ho saputo che alcuni hanno avuto difficoltà a visualizzare il blog, ultimamente; il problema era probabilmente causato da alcune immagini che avevo messo nei post. Ringrazio tantissimo Salomon Xeno che mi ha segnalato per primo il problema e che poi mi ha anche aiutata a risolverlo!