lunedì 28 marzo 2011

Vite e Morti d’Autore (#2)

Buongiorno a tutti!
Torna con questo post la rubrica che avevo inaugurato per il compleanno del blog, Vite e Morti d’Autore; interrotta a causa di mancanza di tempo e di autori, da me conosciuti, nati/morti nello stesso giorno, questo mese è pronta a ripartire con due autori particolari, ognuno a suo modo.
Vi lascio, quindi, in compagnia di Virginia Woolf e Eric-Emmanuel Schmitt.

 Nacque oggi… Eric-Emmanuel Schmitt (28 Marzo 1960 – vivente)

Eric-Emmanuel Schmitt è uno scrittore e drammaturgo francese, nato nell’Arrondissement di Lione, nel cui conservatorio si è diplomato; nel 1983, proseguendo gli studi, si è laureato nell’Ecole Normale Supérieure de la rue d’Ulm, discutendo la tesi “Diderot e la metafisica”.
Sin dai suoi studi è evidente, quindi, l’amore e la predisposizione per due discipline in particolare: la musica e la filosofia.

Inizia la sua carriera letteraria come drammaturgo, nel 1991, vincendo già nel 1993 tre premi Molière per la commedia Il Visitatore. Nel 2001, inoltre, ha ricevuto il gran Premio del Teatro dell’Académie Française. Da due delle sue opere (Il libertino e Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano) sono stati tratti gli omonimi film.
Dal 1994 intraprende anche la via del romanzo; la sua produzione, al momento, attesta una ventina di pubblicazioni divise tra prosa e teatro.

Le tematiche a lui care, riprese sia nell’attività teatrale, sia in quella di romanziere, sono spesso improntate da una forte riflessione filosofica (conseguenza degli studi dell’autore) e da un punto di vista inedito: in particolare, un tema a lui molto caro è la religione, soprattutto le tre religioni monoteiste, cui ha dedicato il cosiddetto “Ciclo dell’Invisibile” (tre opere teatrali, ognuna riguardante una delle tre religioni) e alcuni dei suoi romanzi.

 Il libro consigliato… Il Bambino di Noè (L’Enfant de Noé)

Un libro dallo stile semplice ma dai contenuti profondi: parla della vita di un bambino ebreo in Belgio durante la Seconda Guerra Mondiale che, insieme a molti altri, viene ospitato e nascosto da padre Pons, sacerdote cattolico e direttore di una sorta di collegio. Il libro affronta non solo il tema della follia nazista, ma anche quello della fede, del sentimento di appartenenza, della ricerca di sé: sia il sacerdote che il bambino metteranno in discussione il proprio credo e i pilastri (anche morali) della vita.

 Morì oggi… Virginia Woolf (25 Gennaio 1882 – 28 Marzo 1941)

Adeline Virginia Woolf nacque a Londra nel 1882, da sir Leslie Stephen (noto critico e autore) e Julia Prinsep-Stephen; entrambi i genitori erano vedovi alle seconde nozze e avevano, rispettivamente, una figlia e tre figli dai precedenti matrimoni. Oltre a Virginia nacquero altri tre figli dalla loro unione.

Fu cresciuta in un ambiente culturalmente ed intellettualmente stimolante, soprattutto grazie alle svariate conoscenze del padre, tra l’altro strettamente legato a William Thackeray, padre della sua defunta moglie. Tra questi spiccano Henry James e T. S. Eliot, insieme ad altri nomi noti dell’epoca vittoriana.
Purtroppo la giovane Virginia non ebbe la possibilità di frequentare un vero e proprio istituto scolastico, secondo le regole dell’educazione vittoriana; tuttavia, anche in questo ambito il padre e la madre le diedero i giusti stimoli, il primo attraverso la sua biblioteca personale, da cui la Woolf poteva prelevare qualsivoglia libro, la secondo mediante lezioni di francese e latino.

Mostrò sin da subito uno spiccato amore per la narrazione e le lettere (tanto che cominciò a scrivere un giornale di fatti inventati, insieme a suo fratello Thoby) e la vita sembrava scorrere tranquillamente per lei, sino a quando, a tredici anni, perse la madre; pochi anni dopo, anche la sorellastra Stella, figlia di primo letto della madre, morì. Sette anni dopo, nel 1904, morì anche il padre.
Questi tre lutti, tutti in un periodo di tempo relativamente breve, la portarono al primo, serio crollo nervoso e destabilizzarono molto la sua psiche.
Inoltre, l’autrice ha anche ammesso, in un racconto autobiografico, di aver subito molestie sessuali (insieme alla sorella Vanessa) da parte dei fratellastri Gerald e George, figli della madre. Questo compromise ulteriormente la sua già instabile situazione, acuendo sintomi quali crisi nervose, depressione e forti sbalzi d’umore. Secondo le odierne conoscenze in campo psichiatrico, gli studiosi hanno affermato che la Woolf soffriva probabilmente di disturbo bipolare, unito successivamente a una psicosi.

Si trasferì a Bloomsbury subito dopo la morte del padre e lì, nel 1905, cominciò la sua attività ufficiale come giornalista e scrittrice. I suoi primi lavori furono pubblicati sul Times; intanto, e conosce molti dei più grandi intellettuali dell’epoca (Bertrand Russell, Edward Morgan Foster, Ludwig Wittgenstein), compreso il suo futuro marito, Leonard Woolf, che sposerà nel 1912. Questi, e tanti altri, formeranno un gruppo, detto degli Apostoli, da cui poi nascerà il famoso Bloomsbury set, destinato a dominare per oltre un trentennio la letteratura e la cultura inglese.
Infervorata da questo clima, così appassionante, Virginia inizia a dare ripetizioni alle operaie in un collegio di periferia, ad avvicinarsi alle suffragette e a pubblicare sempre più pezzi su varie testate nazionali. Il lavoro sui romanzi è contemporaneo e nel 1915 esce La Crociera, il primo dei suoi libri.
La stesura di questo libro, in realtà, si era conclusa già nel 1913, ma era stata seguita da una crisi che aveva porta l’autrice a tentare il suicidio. Il marito Leonard, che le fu sempre vicino, le propose in questo frangente, per darle di nuovo fiducia, di iniziare un’attività editoriale. Nacque così la Hogarth Press, che pubblicherà, oltre alla stessa Woolf, autori del calibro di Joyce, Eliot, Freud, la Mansfield ed anche il “nostro” Svevo.

Come già detto, la tematica dell’indipendenza della donna le fu molto cara in quel periodo, sia per i movimenti delle suffragette, sia per sue relazioni personali. E’ soprattutto nei saggi (Una Stanza tutta per sé, Le tre ghinee) che riflette sulla discriminazione del genere femminile e sulla predominazione dell’uomo lungo il corso della storia (motivo per cui sarà molto amata dalle femministe degli anni ‘70).

La pubblicazione dei suoi romanzi prosegue; nel 1940, mentre la Gran Bretagna è in guerra, pubblica la sua ultima opera (Fra un Atto e l’Altro). Le crisi depressive si fanno sempre più frequenti e violente. Quando è sola, le crisi d’ansia, gli sbalzi d’umore e le fobie (provocate anche dal conflitto bellico) la gettano in uno stato di disperazione terribile.
Incapace di resistere oltre, dopo aver lasciato una toccante nota all’amato marito, il 28 Marzo 1941 si riempì le tasche di sassi e si gettò nel fiume Ouse. Le sue ceneri sono seppellite a Rodmell, sotto un olmo.

Salutata mentre era ancora in vita come una delle più grandi romanziere del XX secolo, per la prosa altamente sperimentale, il flusso di coscienza, la prosa lirica, la mancanza di una cronologia precisa: storie in cui tutto, dallo stile ai personaggi, scorre.

 Il libro consigliato… Le Onde (The Waves)

Libro che sto recensendo proprio in questi giorni, narra la vita di sei diversi personaggi, tutti legati tra loro, lungo l’arco della loro vita e, allo stesso tempo, di una giornata. Ritrovarsi e perdersi in loro è quanto di più facile possa accadere al lettore; lo stile lirico, sebbene inizialmente sia difficile, rende tutto più bello. Ve lo consiglio – presto, nella recensione per l’appunto, gli dedicherò lo spazio che merita.

fonte per le biografie: Wikipedia

 

Avete letto qualcosa di questi autori? Oppure vorreste conoscerli?
Ammetto che a me, nello scrivere le biografie, viene sempre voglia di leggere tutto quello che un autore ha scritto, vedere quanto la sua vita ha influenzato la sua opera !

Buone letture,
Cami