giovedì 8 ottobre 2009

Occhi di Cane Azzurro - Gabriel García Márquez

Titolo:Occhi di Cane Azzurro (originale: Ojos de Perro Azul)Autore:Gabriel García Márquez
Anno:1974

Editore:
Newton Compton Editori
Traduzione:Ignazio Delogu
ISBN://

Pagine:121

Trama:
Raccolta di 11 racconti, scritti tra il 1947 e il 1955, in cui l'autore spazia tra varie tematiche: il doppio, la morte, l'amore, il surreale, e molto altro.


Più m'inoltro nella letteratur
a sudamericana, più mi trovo invischiata nel ritmo surreale, placido ed insieme scattante, dei suoi autori. Posso solo dire: chapeau, i miei complimenti.
Questo insieme di racconti è proprio questo: un miscuglio di sentimenti e sensazioni diverse, storie lontane e distinte, eppure legate come da un sottile filo di azioni e significati che lasciano una sensazione di comunione incompresa decisamente affascinante.

Nelle varie storie, infatti, è sempre presente un richiamo al sonno, alla notte misteriosa ma accogliente, i prota
gonisti sono continuamente indefiniti, in una non-presenza incredibilmente forte, oppure in una descrizione fisica talmente densa di significati da riflettere il loro animo, e la morte, seconda protagonista in tutti questi racconti, è cacciatrice e continuo presagio.
Riuscire ad unire tutte queste peculiarità, e comunque continuare a piacere e sorprendere, è una qualità rara: ci sono stati solo 3 racconti un po' sottotono, e comunque si mantengono ad un buon livello. Insomma, siamo davanti ad un Autore con la "A" maiuscola.

I miei racconti preferiti, indubbiamente, sono stati Eva sta dentro il suo gatto, Occhi di cane azzurro (che dà il
nome a tutta l'opera), La donna che arrivava alle sei e Qualcuno mette in disordine queste rose. Sono tutte storie commoventi, agghiaccianti, piene d'amore espresso segretamente o a volce alta, surreali quel tanto che basta per stravolgere il mondo e stabilire una quotidianità incredibile, espressivi nel detto quanto nel non-detto; in poche parole, consci di poter essere dolci, teneri quasi, quanto di poter essere spaventosi e terribili. Delle vere e proprie emozioni vibranti.

Qui regna il tema del doppio, della morte che arriva silenziosa, l'allontanamento (volontario o me
no) dal proprio corpo e dalla nostra dimensione, dell'aldilà, anime in pena e veri e propri cori d'angeli. Regna il sogno più vivido del reale, il lutto mai del tutto compreso, la tensione e l'incredulità per ciò che non si ritiene possibile, ma si accetta.
Qui regna l'annullamento del tempo.

Vorrei dilungarmi in una piccola analisi di ogni racconto, ma so già che mi lascerei prendere troppo, e diventerei solo noiosa; posso solo aggiungere che, se mai avrete questo libro tra le mani, dovrete prendere un respiro all'inizio di ogni racconto, e lasciarvi trascinare dall'impetuosità di queste pagine.


Voto:

8

Frasi e Citazioni che mi hanno colpita...

  • La notte gli rimase dentro, tremante, nell'irrevocabile solitudine del corpo separato.
  • Bisognava lasciare da qualche parte quell'inutile aggettivo della sua personalità; quella parte del suo nome che a furia di assumere rilievo aveva finito per essere un di più.
  • In quelle notti, con gli occhi rotondi aperti e spaventati, sopportava il peso dell'oscurità che cadeva sulle sue tempie come piombo fuso. Attorno a lei tutte le cose dormivano. E dal suo angolo lei cercava di ripercorrere, per distrarre il suo sonno, i suoi ricordi infantili.
  • "Ho paura che qualcuno sogni questa stanza e metta sottosopra le mie cose."
  • Un giorno intero con la sua notte ti regalerei io per vederti contenta.

Buone letture a tutti! :D

Cami

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